Interno della basilica dei santi Cosma e Damiano ad Alberobello - Centro Studi Internazionali Pierre Julien - Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano-Centro Studi Internazionale Pierre Julien

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Interno della basilica dei santi Cosma e Damiano ad Alberobello

veduta dell'altare maggiore
'interno a croce latina è a navata unica, larga come quelle dei due transetti. Il ricco repertorio decorativo in doratura, eseguito negli anni 1964 e 1965, è di Francesco Turchiano.
A memoria si ricordano sulla volta scene della vita dei santi Cosma e Damiano, affreschi depauperati dal cedimento strutturale, da allarmanti lesioni negli anni Cinquanta dello scorso secolo, e che, in fase dei lavori eseguiti con nuove tecniche, vennero distrutti perché si preferì rifare il tetto. L'ornato comprendeva anche, nelle vicinanze del tamburo, un'ampia veduta del paese con la sua chiesa, il Trullo Sovrano e un incommensurabile numero di trulli.

La superficie del soffitto, a tutto sesto, è suddivisa in cinque riquadri rettangolari di uguali dimensioni, è ritmata da vele di volta triangolari e da tre lunette quadrifore per lato, che inondano di luce il luogo di preghiera. L'uso degli intonaci bianchi e le decorazioni con gli stucchi uniformano gli elementi architettonici attraverso un ridondante apparato di fregi, di festoni e rilievi.
Su entrambi i lati della navata vi sono cappelle per la confessione, la meditazione e il raccoglimento individuale; diversi anni addietro, contemporaneamente in ciascuna piccoli gruppi facevano celebrare messe in onore dei Santi Medici o in suffragio dei propri trapassati.

A sinistra, ospitato su due gradini dai contorni irregolari, vi è il Fonte battesimale, la cui forma ottagonale è sobria ed è analoga a quelle salde in marmo policromo che trovano riscontro in altre chiese. Il dipinto, Il Battesimo di Cristo, ha bisogno urgente di restauro. Esso rappresenta con realismo il Battista che versa l'acqua del fiume Giordano sul capo del Messia. La plasticità del dipinto è evidenziata dalle due figure che si muovono nella bruma mattutina di un'atmosfera reale che suscita immagini poetiche con poche pennellate.

Simmetricamente, sul lato destro, si scorge, ben collocato, un quadro con centina, attribuito al pittore locale Francesco De Biase (1862-1937), e databile prima metà del Novecento, restaurato due volte dalla Soprintendenza. I santi Cosma e Damiano, fedele copia delle due statue, fanno da ali alla Beata Vergine circondata dai putti e ad un Angelo che reca tra le mani una palma di fattura moderna simile a quelle che si scorgono in mano ai martiri.

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